Salta al contenuto
ilfilorosso

ilfilorosso

Una lettura dei mutamenti nei loro punti chiave

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblica con noi
  • Catalogo ilfilorosso
    • I Grazianei
    • Memorie
    • Maràna tha
    • Novellando
    • C’era una volta
    • Collana Solidarietà
    • Antologie
  • PoetiKanten
  • Catalogo Poetikanten
    • ANTOLOGIE
    • NARRATIVA
    • RAGAZZI
    • POESIA
    • SAGGISTICA
    • TEATRO
  • Rivista ilfilorosso
    • ilfilorosso 71 Luglio – Dicembre 2021
    • Numero 70
    • Numero 69
    • Numero 67
    • Numero 66
    • Numero 65
    • Numero 64
    • Numero 63
    • Numero 62
    • Numero 61
    • Numero 60
    • Numero 59
    • Numero 58
    • Numero 57
  • Premio “F. Graziano”
    • Francesco Graziano
    • XI Edizione 2023
    • X Edizione – 2021
    • IX Edizione – 2020
    • VIII Edizione – 2019
    • VII Edizione – 2018
    • VI Edizione – 2017
    • V Edizione – 2016
    • IV Edizione – 2015
  • Privacy-Policy
  • Caldarroste di Alberto Accorsi
  • “Roma sul Savuto” di Pierluigi Pedretti
  • Le parole dei mâšchéri

Categoria: Catalogo

Pubblicato il Giugno 30, 2016Giugno 9, 2020

“Rifaccio il cammino dei sogni ad uno ad uno” A.A.V.V.

Schermata 2016-06-30 alle 16.14.08 A.A. V.V.

Rifaccio il cammino dei sogni ad uno ad uno

Con prefazione di Annalisa Saccà

ilfilorosso editore
Cosenza, 2016
ISBN: 978-88-99416-096
Pp.: 64
Prezzo: 12,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro
Presenti all’interno del volume le poesie di:

Carla Abenante Anna Abruzzo Lidia Apa Antonio Avenoso Francesco Bazzarelli Rosalba Bianchi Mariaserena Bucca Lella Buzzacchi Giovanni Caso Annunziata Cavallucci Clara Chiariello Massimo ConocchiaAntonella Crocè Caterina De Martino Dario Deserri Giacomina Durante Erica Fuoco Antonio Giordano Giacomo Guglielmelli Rita Imperatori Agostino Lanzotti Giuseppe Leonetti Francesca Mastrovito Cecilia Minisci Adriano Molteni Mirella Palermo Flaviana Perna Lorenzo Piccirillo Alessandro Pietropaoli Raffaella Salerno Paolo Sangiovanni Alberto Tomiolo Claudia Vitone

“Siamo alla quinta edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “Francesco Graziano”, e ci viene normale chiederci in questo nuovo millennio se fa senso continuare a scrivere. Sì. Continuare a scrivere fa senso, non solo, ma ha senso, e non è un gioco di parole. Gli economisti ci dicono che fra venticinque anni, il 60 per cento dei lavori di oggi scompariranno, e che la tecnologia detterà la nostra vita. E la poesia? La scrittura? E ciò che rimarrà. La poesia rimane. La scrittura rimane perché è lo strumento per eccellenza che definisce la nostra umanità. È alla base del nostro impegno sociale, è il grido umano che si alza contro l’appiattimento e la banalizzazione della realtà che viviamo. L’uomo ha bisogno di respirare il cielo e la scrittura è l’azzurro che ci sostiene”.

Annalisa Saccà

Pubblicato il Giugno 30, 2016Giugno 9, 2020

“Il coccodrillo e la scarpa” di Pietropaolo Morrone

Schermata 2016-06-30 alle 15.07.30Pietropaolo Morrone

Il coccodrillo e la scarpa

Illustrazioni di Emiliano Sacco

ilfilorosso editore
Cosenza, 2016
ISBN: 978-88-99416-072
Pp.: 40
Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

All’interno tanti disegni da colorare!!

Giacomo è scomparso e il tribunale degli animali diretto dal giudice Ugo il gufo accusa Morbillo il coccodrillo di averlo mangiato! Carlotta la marmotta, a capo dell’accusa, vuole cacciare Morbillo dalla foresta, in sua difesa Gino il Pinguino!
Dov’è Giacomo? Il coccodrillo sarà assolto o verrà condannato?

Pubblicato il Aprile 30, 2016Giugno 9, 2020

“Madri” A.A. V.V.

Schermata 2016-05-04 alle 11.33.49

A.A. V.V.
Madri

Prefazione di Gaetano Marchese

In copertina: “Quelle madri che proteggono i bambini in fondo al mare…” di Riccarda Stabile
ilfilorosso editore
Cosenza 2016
ISBN: 978-88-99416-058
Pp.: 96

Presenti all’interno del volume le poesie di: Lidia Apa (Cosenza), Francesco Bazzarelli (Amantea), Lella Buzzacchi (Bergamo), Maria Teresa Calabrò (Roma), Corrado Calabrò (Roma), Gaetano Coccimiglio (Aiello Calabro), Franco Gordano (Cosenza), Antonella Jacoli (Modena), Michele Lalla (Modena), Lucia Longo (Cosenza), Maiolo Maria Carla (Cosenza), Gaetano Marchese (Cosenza), Moreali Paola (Modena) Antonio Nesci (Modena) Clara Nistri (Firenze), Pina Oliveti (Rogliano), Franco Pasqua (Cosenza), Annalisa Saccà (New York), Giusy Staropoli Calafati (Briatico), Emilio Tarditi (Cosenza), Daniele Varanini (Pistoia), Anna Vincitorio (Firenze).

“Madri è un testo che sconfina dall’archetipo al mito, dalla presenza divina e misteriosa delle madri all’umana esperienza, alla poetica che abita nella loro parola d’amore che depositano nella vita di ogni uomo… Testi carichi di intenso e meditato silenzio e pudore, che rinsaldano memorie di alleanze e affetti, amori mai dimenticati, che sbalzano oltre la soglia di un visibile orizzonte, tra malinconia e memoria. Un testo scritto a più mani e con più voci, su un tema magmatico e scivoloso; un deserto di fuoco che brucia, perché mette a nudo emozioni, sentimenti, vissuti tragici, ricordi, sogni e desideri sull’“oggetto d’amore” con cui abbiamo dialogato e sperato, pianto e sorriso, fin dal nostro primo respi- ro e sguardo. Per questo, Madri è un testo di fuoco e coloro che hanno scritto hanno le mani bruciate, sono poeti, e come dice Heidegger, “i poeti sono arrischiati” perché, senza protezione alcuna, osano dire e scrivono in un territorio infinito di rimandi. Si percepisce il pudore e il coraggio con cui “sentono” le Madri e si è pervasi da un silenzio di rispetto; per questo sono un dono e un seme queste poesie, germogliano al sole come le spighe del grano e sono canto e preghiera al mondo”, così dice il dott. Gaetano Marchese nella prefazione.

La copertina riprende un’opera della pittrice rossanese Riccarda Stabile dal titolo “Quelle madri che proteggono i bambini in fondo al mare…”.

Pubblicato il Marzo 30, 2016Giugno 9, 2020

“Moltitudini silenziose” di Lidia Apa

Schermata 2016-06-30 alle 16.46.31

Lidia Apa

Moltitudini silenziose

Con prefazione di Paolo Ragni

ilfilorosso editore
Cosenza, 2016
ISBN: 978-88-99416-034
Pp.: 56
Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Moltitudini silenziose è una silloge composta di tre sezioni, “Notte prima”, “Notte seconda” e, appunto “Moltitudini silenziose”. Questo è il titolo anche dell’ultima poesia che, con inusuale inversione, dà il nome all’intera sezione e addirittura all’intera raccolta. La ricerca della propria identità e dell’identità dell’altro è uno dei temi più cari a Lidia Apa. I testi poetici si snodano in un fitto dialogare sussurrante, in una ricerca del tu che assume volta volta gli aspetti dell’amore coniugale, verso i figli, o verso il padre. Il mondo degli affetti si esplicita in un confronto silenzioso, privo di scarti violenti, di invettive o recriminazioni, su un tono sommesso che dice e non dice, afferma ma immediatamente si ritira per fare trasparire idee e sentimenti, immagini e suoni, visioni e percezioni sinestesiche. Lidia Apa è scrittrice dei cinque sensi, che investiga i rapporti tra gli umani, i sogni, i ricordi e il senso della vita quotidiana con una vivissima attenzione a tutte le percezioni che i nostri cinque sensi ci danno, ravvivati, uniformati e coordinati da uno spirito sempre vigile, da una mente viva e da un profondo senso del passaggio del tempo e della necessità di fornire un senso al tempo stesso, di trasformarlo da khronos a kairòs”. Così descrive l’opera l’intellettuale e poeta fiorentino Paolo Ragni nella prefazione al volume.

Pubblicato il Febbraio 29, 2016Giugno 9, 2020

Luigina Guarasci “Notulae” Edizione aggiornata

Schermata 2016-02-29 alle 17.05.02

Luigina Guarasci 

Notulae

Appunti, storie e ricette di amore e amicizia di favole e miti
Con prefazione di Annalisa Saccà
ilfilorosso editore
Cosenza, 2016
Prezzo: 12,00 €
Disponibile dal 1 aprile.

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Ognuno di noi si porta dentro i propri doni della memoria che ogni tanto tornano alla superficie come pozze nostalgiche che si allargano nel cuore. Notulae di Gina Guarasci è appunto,  un  dono della memoria per la scrittrice, e per noi un dono per ricollegarci ai nostri doni della memoria. Mi spiego. Gina scrive quel libro che tutti noi, pur non scrivendolo, o sognando di scriverlo, ci portiamo dentro. Lo fa come dono a se stessa per fissare un passato che raccontato in un presente atemporale, diventa mitico, ma lo fa anche come dono a noi che nella lettura di Notulae, in una specie di transfert, recuperiamo il segreto delle nostre favole mitiche attraverso il sapore e il gusto di cibi paralleli”.

Annalisa Saccà

Pubblicato il Febbraio 29, 2016Giugno 9, 2020

Lidia Apa “Moltitudini silenziose”

Schermata 2016-06-30 alle 16.46.31
Lidia Apa
Moltitudini silenziose

ilfilorosso editore
Cosenza, 2016

Prezzo: 10,00 €

Pubblicato il Gennaio 8, 2016Giugno 9, 2020

“Già il mare rimbomba e abbandona messaggi in bottiglie”

Antologia

Già il mare rimbomba
e abbandona messaggi in bottiglie

Antologia poetica premio nazionale Poesia Edita ed Inedita “F. Graziano” 2015

ilfilorosso editore
Cosenza, 2015

Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Che il titolo dell’antologia rifletta un verso di Francesco Graziano, non è un caso. È quasi un manifesto. Il manifesto di un premio che rimbomba perche intende farsi sentire nella sua diversità di esserci come desiderio di poesia e di essere, non un Parnaso, luogo tranquillo di allori, ma “mare in tempesta non privo di insidie…che mette a disposizione carta-im­barcazione e filo per comunicare”. Si perché il premio ha questa caratteristica della disponibilità. Mettersi a disposizione dell’altro per ascoltarlo, per confrontarsi, per condividere quella intimità dell’anima che rischia la propria vulnerabilità.
Unico motivo questo che spingeva francesco Graziano non amante di premi letterari ad appoggiare come dice Gina “i piccoli premi senza mezzi e di limitata risonanza”. Così il premio “Graziano” non si dà come evento ma come luogo dell’incontro. I giovani si confrontano con i meno giovani, poeti affermati con diciannovenni sulla soglia della poesia, il tutto come occasione di festa all’insegna dell’amicizia. E questa e una delle caratteristiche che distingue e rende speciale il premio Graziano. Di nuovo il luogo dell’incontro: incontro di vecchi amici e di nuovi amici che ormai fanno parte della stessa famiglia. Io lascio NY, la mia università, i miei studenti per venire qui in questa mia famiglia che mi abbraccia e mi dà il senso dell’appartenenza, un’appartenenza che è solidarietà, fratellanza, condivisione, gioia, significato e anche amore”.

Annalisa Saccà

Pubblicato il Gennaio 8, 2016Giugno 9, 2020

Antonio Avenoso “La felicità del gioco”

Schermata 2016-01-08 alle 11.54.01Antonio Avenoso

La felicità del gioco

ilfilorosso editore

Cosenza, 2015
Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

Antonio Avenoso
Nato a Melfi nel 1954, è poeta e scrittore. Ha pubblicato di recente: Graffiare le ore del cuore (2012), Versi dell’uva al vino (2013), Prima del paesaggio (2014). Ha scritto per riviste letterarie e per le pagine culturali di “La Nuova Basilicata”. Attualmente collabora scrivendo d’arte contemporanea per “Il Quotidiano del Sud”. Ha firmato per la RAI due radiodrammi, sul poeta venosino Orazio e sull’imperatore Federico II di Svevia.

“La felicità del gioco è qui  metafora dell’esistenza. Il gioco del calcio, in particolare, appare così come il filorosso che lega i momenti salienti della vita, ma anche la cartina di tornasole che fa riaffiorare ricordi e sogni, rimpianti e giovinezza, amici e persone care”.

Luigina Guarasci

Può il gioco del calcio farsi lirica, diventare poesia? Se i versi sono quelli di Antonio Avenoso, anche un pallone, un goal, un campo di calcio perdono le loro connotazioni consuete e si fanno oggetto di componimenti delicati – “Fa notte sul campo/da mille luci acceso./ Dal mio cuore ti chiamo/ intrinseco a sé, lontano”.
Accade in La felicità del gioco  (Il filorosso editore, 2015), la nuova raccolta di poesie di Avenoso.
Il calcio, appunto, è metafora dell’esistenza, di passione per la vita: la partizione di quest’opera è costruita su una scansione spazio temporale dove al ricordo del gioco si avvicenda la felicità e si alternano ricordi e sogni, rimpianti e giovinezza, amici e persone care: “Il gioco è anche questo quaderno pieno di parole./ C’è una piccola parte di me/ forse un primo desiderio di te”.
La voce del poeta melfitano cerca di farsi messaggio per superare questi nostri giorni intrappolati tra la paura, la crisi e forse anche la noia.
In copertina uno scatto di Raffaella Evangelisti sull’installazione di Maria Cristina Ballestracci “Tremava la carta”.

Per l’articolo completo visita il sito: http://www.ilmiotg.it/10/index.php?option=com_content&view=article&id=9805:qla-felicita-del-giocoq-quando-il-calcio-diventa-lirica-la-nuova-raccolta-del-poeta-avenoso&catid=65:libri

Rossella Montemurro

La felicità in un pallone che rotola sui ricordi:
l’ultima silloge di Antonio Avenoso

“E sia così quieta la vita / come il gioco quando non coglie sfacciataggine”.
Cosa nasconde come scrigno una palla che rotola sulla terra sterrata di un campetto di periferia? Quali gioie passate rincorrono le grida di ragazzi in calzoni corti, troppo sudati per continuare a giocare eppure troppo sporchi di fango e polvere per tornare a casa?
Turbinio di ricordi in versi, così si presenta la silloge “La felicità del gioco” di Antonio Avenoso edita da ilfilorosso. Poesie che si rincorrono come bambini al seguito di un pallone di cuoio. Emozioni e rimembranza si fanno spazio sulla pagina bianca, mettendo a nudo la giovinezza del poeta tra amici che andavano e venivano, reti gonfie di vittorie combattute e scarpe di tela slacciate.
“Se c’è un ricordo, se c’è un ricordo / che ritorna ancora / bè è quella strada / due dita sopra l’erba della nostra fantasia”.
Il pallone, talismano di felicità ancestrale, diventa simbolo di un passato non ancora inghiottito dall’oblio, ma vivo nei ricordi del calcio tra ragazzi, un gioco che era la vita stessa. Avenoso guarda il mondo attraverso gli occhi di un adulto-bambino, mai sazio di felicità, mai stanco di rincorrere la palla, consapevole dell’irripetibilità del passato, ma altrettanto cosciente della potenza evocativa del ricordo.
“Sentieri ch’io ritmavo / perché c’è quel che mai / immagini in una palla che rotola”.
Con questa raccolta di poesie, Avenoso compie dunque un’indagine a ritroso sui propri sentimenti, riportando a galla momenti di una giovinezza che s’allontana solo quando non si è più in grado di appropriarsi della felicità del gioco.
La silloge è divisa in cinque sezioni, ciascuna delle quali risulta investita del compito di rendere in immagini nitide e presenti i ricordi lontani. Come afferma Luigina Guarasci nella puntuale prefazione, i versi di Avenoso imprimono sul gioco del calcio la “metafora dell’esistenza, della vita dell’autore”, ma sono anche “cifra dell’esistenza in assoluto”. Il calcio si carica quindi della valenza di misura della vita dell’individuo che, lontano dagli agitati e sconnessi bagliori di uno stadio, riscopre la propria felicità beandosi di una palla che scivola sul prato, sul passato. Sui ricordi, appunto.

Daniela Lucia

Pubblicato il Settembre 29, 2015Giugno 9, 2020

Luigina Guarasci “Notulae”

Notulae Luigina Guarasci 

Notulae

Appunti, storie e ricette di amore e amicizia di favole e miti

ilfilorosso editore
Cosenza, 2015
Prezzo: 12,00 €

Luigina Guarasci
Nata a Rogliano (Cosenza), laureata in filosofia, è stata fino al 2012 dirigente scolastico nei licei. Si occupa in particolare di storia e antropologia e ha condotto diversi studi sulla storia della spiritualità e dei movimenti religiosi. Suoi saggi sono apparsi su diverse riviste di cultura. Ha pubblicato tra l’altro: “La produzione serica in Calabria, un lavoro al femminile” (2004), “La Calabria e la seta: storia di donne, fatica e bellezza” (2007), “Sgucciula a luna. Haiku” (2013). Ha curato il volume: “Un mondo di donne” (2006). Dal 2009 dirige la rivista ilfilorosso, di cui è stata anche fondatrice e presidente, oltre a presiedere l’Associazione culturale e l’omonima casa editrice. Svolge intensa attività di promozione culturale, organizzando e promuovendo incontri, mostre e convegni di studio.

“Il libro si presenta come una miniera di spunti utili non solo per sperimentare ricette, ma prezioso perché offre uno spaccato di vita vissuta. L’intento di queste pagine è appunto quello di ricostruire spazi di vita attraverso la preparazione di piatti che si potranno preparare così come sono, ma poi anche rivedere, ritoccare, riadattare così come ha fatto mia madre, in un gioco infinito di innesti e trasformazioni, perché il cibo è vita e la vita è fatta di movimenti, di scoperte, di incontri”.

Luigina Guarasci

Raffinato nella carta e nella copertina, godibile nel contenuto, Notulae di Luigina Guarasci è sottotitolato: “appunti, storie e ricette di amore e amicizia di favole e miti”. Una miniera di curiosità, notizie dalla tradizione culinaria (popolare-calabrese) e colta, a cominciare dalla greca, di casa in Calabria, per continuare con l’apporto arabo, quindi medioevale, spagnolo, ecc., su su fino a oggi. Anticipati da paginette rammemorative, sono conditi, primi e pietanze, con i sapori più vari, con le erbe più diverse, a seconda delle stagioni e dei terreni, dei gusti e delle credenze, delle certezze e delle superstizioni che tali più non sono. Con l’aggiunta, in ciascun caso e tempo, di ogni possibile bizzarria cuciniera – oltre che della memoria soggettiva e della fantasia ghiribizzosa – sprigionata nelle stanze di chi approntava cibi per la tavola, più o meno ricca, più o meno povera. Le mamme, certamente, le nonne, le zie, ossia le donne (Basilica, Luisa, Angela, …, ora titolari – come grandi chef – di ricette firmate) cui è stata per secoli affidata la cura e la responsabilità di pranzi e di cene. Luigina Guarasci, che si è inoltrata anni fa nella ricognizione della lavorazione della seta nella sua regione (La produzione serica in Calabria, un lavoro al femminile, 2004; La Calabria e la seta: storia di donne, fatica e bellezza, 2013) e che nel 2014 ha pubblicato Sgucciula a luna–Haiku, ha, per questo Notulae, ricercato saperi nella sua esperienza e nel suo vissuto e dentro manuali di riferimento, dentro libri da biblioteca (come i latini: Plinio e Columella) e pubblicazioni varie (tra cui gli speziari della Scuola di Medicina Salernitana), molto probabilmente compulsando anche calendari e lunari i cui giorni, spesso, erano segnati dalla probabilità di eventi prandiali alti e bassi, di feste e di quotidianità.  Compulsando inoltre, va da sé il divertissement, i miti già visitati da Omero, arricchiti, poi, dalla poesia successiva. Così, per esempio, la lattuga, la semplice lattuga da insalata, ha un suo antecedente nel mito di Adone che, ucciso da un cinghiale, «fu trasformato dalla madre Afrodite in un fragile fiore di anemone», prima avendolo però deposto «la madre-amante…su un letto di lattuga». Si ripensa a questa delicata vicenda con un occhio alla crema di lattuga e in bocca il suo pre-gusto. Succulenti, i cibi si qualificano, negli ingredienti, popolari ma anche di tavole ben imbandite. Molta della particolare declinazione a soddisfare ogni palato e a tirar su umori deriva, a mio parere, proprio da cura, erbe, dosi, geninità. E da una libertà immaginativa (nella mescolanza preparatoria) messa in movimento da Luigina e da chi, ricordo tràdito o realtà senza veli, si è messo ai fornelli con lei.

http://www.literary.it/dati/literary/l/lenti/notulae_appunti.html

Maria Lenti

“Il cibo è un riconoscersi, uno scambio”. Di questa indagine sulla propria identità si è occupata Luigina Guarasci nel suo ultimo libro “Notulae. Appunti, storie e ricette di amore e amicizia, di favole e miti” edito per i tipi de ilfilorosso, associazione e casa editrice diretta dalla stessa autrice. Il cuore pulsante, l’angolo magico del focolare domestico, scrigno prezioso di segreti e antichi sapori familiari, è proprio la cucina, colma di storie e nostalgie che si tramandano di generazione in generazione. Testimone di abitudini radicate e rimandi ancestrali è dunque il cibo, la sua storia nella quale si intersecano vicende di popoli, di famiglie, di uomini, storie che arrivano dal passato per disporsi fumanti sulle nostre tavole. Tali sono i ricordi e le scoperte sulle quali il libro indaga.Un volumetto esile eppure carico di emozioni che si presenta al lettore nelle vesti di chiave inossidabile per un mondo fatto di sapori passati. Le notulae, gli appunti dell’autrice, si arricchiscono pagina dopo pagina di contributi personali, di ricerche antropologiche e di rimembranze per giungere a un risultato intriso di freschezza narrativa e di calore umano, quello proprio degli affetti familiari, dell’amore e dell’amicizia. La Guarasci prende in mano le ricette della madre, la mamma Maria alla quale ha dedicato il lavoro, e le propone con continuità filologica, legando agli ingredienti anche delle accurate riflessioni storiche sul loro utilizzo nel corso dei secoli e sul rispettivo legame con le tradizioni culinarie calabresi. Tradizioni popolari, retaggi classici e simbolismo, questi gli ingredienti di un lavoro che va al di là dell’idea di ricettario, ma che si presenta come un vero e proprio racconto di vita mostrando nella cucina e nei suoi segreti più reconditi la vera chiave del potere, quel “il potere della donna tre la mura domestiche”, come ha sottolineato Pina Oliveti presentando il volume. “In un percorso che è ricerca del mito, viaggio tra i ricordi. La lettura permette infatti di entrare nella vita dell’autrice, ma anche in quella di ciascuno di noi. Gina Guarasci appare come custode della memoria della madre in un libro in cui l’affetto per la propria terra traspare da ogni rigo. In un certo senso, ci ospita a casa sua, tant’è che il dono più caro di questo libro è proprio l’ospitalità”. Un delicato tuffo nei tempi che furono è anche ciò che ha vissuto Marilù Sprovieri nella sua esperienza di lettura. “Il libro porta al passato, quando il dono del cibo era la più grande offerta d’amore. Senza dimenticare, inoltre, che il cibo e le tradizioni familiari rappresentano la nostra storia: infatti, le ricette del mito raccolte da Gina Guarasci consentono al lettore di assaporare ingredienti che hanno a che fare con l’antichità”. Il cibo è tutto ciò, eppure non solo questo. Il libro non si limita a staccare un biglietto per il passato, ma apre la porta alla conoscenza dell’altro e a quella di sé stessi, del proprio vissuto e della propria identità. Sul punto, l’autrice non usa mezzi termini evidenziando proprio come il cibo si ponga tra gli uomini alla stregua di uno strumento di riconoscimento. “Così come avvenne per i discepoli di Emmaus”, ha spiegato Luigina Guarasci, “Essi riconobbero Gesù quando questi spezzò il pane. È in tal senso che il cibo diventa il tramite in cui ci si riconosce. Tante possono essere le chiavi di lettura di questo libro, una delle quali è appunto la nostalgia”. Una nostalgia non intesa come rimpianto, bensì come memoria del passato. “Mi piacerebbe che chi lo legge possa ricavare tanti spunti, magari anche aggiungendo qualcosa di suo, delle proprie tradizioni familiari, nelle ricette”, ha concluso l’autrice.

http://www.radiocittastereo.it/cultura/item/377-notulae-di-luigina-guarasci-viaggio-tra-sapori-antichi-e-nuove-scoperte.html

Daniela Lucia

Pubblicato il Agosto 15, 2015Gennaio 19, 2021

Valter Vecellio “Innamorati di cinema”

12810093_10208862568670168_1401800555_oValter Vecellio

Innamorati di cinema

Collana: Quaderni de ilfilorosso

ilfilorosso editore
Cosenza, 2012

Prezzo: 15,00 €

Valter Vecellio
Giornalista, vice-caporedattore del TG2, è stato tra i direttori del settimanale satirico Il Male. Collaboratore di numerosi giornali e riviste, ha pubblicato tra l’altro: “Storie di ordinaria ingiustizia”; “Romanzo italiano”; “Una inutile strage? Da via Rasella alle Fosse Ardeatine”; Marco Pannella, biografia di un irregolare”.

“Non ricordo quando ho cominciato a pasticciare di cinema. Forse quand’ero ragazzo al termine di un film, quando in un quaderno scrivevo a mano le impressioni che mi aveva provocato. Forse è una fortuna che quei quaderni siano andati perduti, chissà quante ingenue scempiaggini. Poi ho cominciato a scriverne per qualche rivista, per qualche giornale: articoli e interventi “da dilettante”, in senso letterale: di chi ricava diletto da quello che ha visto e di scriverne. Quegli articoli e interventi sono diventati un certo ragguardevole numero, nel corso degli anni. Con Graziano, anche lui innamorato di cinema si era pensato di farne un “libretto”, da usare come strenna per gli amici de ilfilorosso. Graziano ora è altrove, e il progetto riusciamo a realizzarlo solo ora. E a lui è dedicato…”

Valter Vecellio

Navigazione articoli

Pagina precedente Pagina 1 … Pagina 6 Pagina 7 Pagina 8 Pagina 9 Pagina successiva

Archivi

Proudly powered by WordPress

Questo sito non rilascia nessun cookie, tuttavia navigando sul sito accetti che alcuni dati possano essere raccolti dal nostro provider internet per garantire il corretto funzionamento del sito web.

ilfilorosso
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.

Cookie strettamente necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.