Salta al contenuto
ilfilorosso

ilfilorosso

Una lettura dei mutamenti nei loro punti chiave

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblica con noi
  • Catalogo ilfilorosso
    • I Grazianei
    • Memorie
    • Maràna tha
    • Novellando
    • C’era una volta
    • Collana Solidarietà
    • Antologie
  • PoetiKanten
  • Catalogo Poetikanten
    • ANTOLOGIE
    • NARRATIVA
    • RAGAZZI
    • POESIA
    • SAGGISTICA
    • TEATRO
  • Rivista ilfilorosso
    • Numero 69
    • Numero 67
    • Numero 66
    • Numero 65
    • Numero 64
    • Numero 63
    • Numero 62
    • Numero 61
    • Numero 60
    • Numero 59
    • Numero 58
    • Numero 57
  • Premio “F. Graziano”
    • Francesco Graziano
    • IX Edizione – 2020
    • VIII Edizione – 2019
    • VII Edizione – 2018
    • VI Edizione – 2017
    • V Edizione – 2016
    • IV Edizione – 2015

Categoria: Poesia

Pubblicato il Giugno 4, 2017Giugno 9, 2020

“Storie del Sud” di Annalisa Saccà

Schermata 2017-07-04 alle 10.26.26Annalisa Saccà
Storie del Sud

Collana:  I Grazianei
ISBN: 978-88-99416- 140
Pp.: 104
Anno: 2017

Con prefazione di
Enzo Ferraro, Direttore collana IGrazianei
illustrazioni fotografiche di Belenna Lauto

Prezzo: 12,00 euro
Per ordinarlo scrivere a info.ilfilorosso@gmail.com

oppure acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

Annalisa Saccà, con tranquillo coraggio, ritorna sulla memorialità di giovanili emozioni senza (apparente) fatica ci fa dono di tasselli e tasselli che sono cammei. Tanti tu che alla fine diventano un noi, una coralità mediterranea di luce e di sole ove la malinconia è energetica e l’energia è nella pazienza secolare che prima o poi dovrà diventare impazienza e (forse) azione.

Enzo Ferraro

Schermata 2017-07-04 alle 10.37.18

Annalisa Saccà è docente di Lingua e Letteratura Italiana alla St. John’s University, ha lavorato anche nel campo dello sviluppo come Direttore del Centro per lo Sviluppo per la sua università, dirigendo un Master sullo Sviluppo Globale e Giustizia Sociale. Dal 2006 lavora anche all’ONU come rappresentante della Santa Sede in due comitati sui diritti delle donne. Come critica letteraria ha pubblicato Enzo Nasso: saggi critici (Spirali, 2004), Saggi critici di C.E. Oppo (Turani Ed., 1995), Significando Simulacri: scrittura di contrabbando di P.F. Paolini (C.F.A. ed., 1992). Le sue collezioni poetiche includono Gli occhi di mia madre (Quaderni del ilfilorosso, 2013), Dove non è mai sera (Empiria, 2004), Nominare Delfi (Empiria, 1999), Il tempo del grano (Turani, 1993). I suoi lavori di traduzione includono La rosa disabitata. Poesia trascendentale americana1960-1980 (Feltrinelli, 1981) e Dolore tra cristalli di F. Rielo, contesto spagnolo a fronte (San Paolo, 1995). Fra i vari premi ricorda con piacere la Ellis Island Congressional Medal of Honor (medaglia d’onore del congresso americano dedicata a Ellis Island) per essersi distinta nel campo dell’insegnamento, Fiore di Roccia e l’appartenenza all’Accademia del Parnaso in Atene, la stessa che ha avuto come soci Foscolo e D’Annunzio.

Schermata 2017-07-04 alle 10.35.56

Belenna Lauto, capo di facoltà nel Dipartimento d’Arte e Design alla St. John’s University, insegna fotografia e ha una laurea in “Studio Art e Photography” dalla New York University.
Ha esposto il suo lavoro in molte gallerie nazionali e anche in Spagna, Francia, Argentina e Columbia.Tra le esposizioni ci sono quelle al Fogg Art Museum, al Museum of Modern Art of Miami, al Parthenon in Nashville, al Musee D’Art Moderne in Francia, al Centro Colombo-Americano in Colombia e al Queens Museum of Art. Le sue opere fanno parte della collezione di alcuni musei che includono il Center for Photography a Woodstock, Islip Art Museum, il Samuel Dorsky Museum of Art. La Lauto è anche molto attiva nel volontariato e i suoi servizi fotografici sono stati messi a disposizione per aiutare organizzazioni no-profit come: the Heart Gallery, Queens and NYC Very Special Arts, GCN Mainchance Drop in Homeless Center in NYC, MAN Foundation, MOMMAS House Residency for Homeless mothers, and F.R.E.E., Family Residences. Il suo lavoro è stato pubblicato dal Newsday, dal New York Times e dalla prestigiosa rivista LIFE.Le foto in questo libro fanno parte di una serie del 2005 scattate durante un corso offerto a Gennaio con Annalisa Saccà nel sud Italia, in specifico a Paestum, in vari paesi della provincia di Salerno e a Matera.

Pubblicato il Giugno 3, 2017Giugno 9, 2020

“Anima e carne” di Lucia Longo

Schermata 2017-05-23 alle 12.40.40Lucia Longo
Anima e carne

Collana:  I Grazianei
ISBN: 978-88-99416- 164
Pp.: 144
Anno: 2017

Con prefazione di
Enzo Ferraro, Direttore collana IGrazianei

In copertina: Gioia che mi dai, Antonio Conte

L’opera è impreziosita dai calligrammi dell’autrice.

Schermata 2017-07-03 alle 17.39.15

Prezzo: 12,00 euro

Per ordinarlo scrivere a info.ilfilorosso@gmail.com

oppure acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

Lucia Longo ci regala una nuova e bella raccolta: Anima e carne. “Le poesie che giungono a me, confessa l’autrice, sono involontarie come involontaria è la mia esistenza”. Le poesie, par di cogliere, viaggiano nell’etere, alla ricerca di chi, catturandole, sia in grado di dare loro umana frequentazione. Sembrano le parole vagare a caso, ma, invece, sanno che devono andare dal poeta che, ricevuta l’oggettività dei messaggi, si dispone all’arduo compito di filtrarli al fuoco della sua inesausta sensibilità. Prima di iniziare questo viaggio (“il folle volo”) che dura una vita, il poeta ha timori e perplessità. Poi si butta e si convince che se è stato toccato vuol dire che qualche qualità o patente deve pure averla perché è visitato da parole quotidiane che, messe in un certo modo, quotidiane non sono più e si vestono di una visività altra. E allora al lettore, inizialmente educato ma in attesa, il poeta deve certificare la sua travagliata sicurezza. Lucia Longo, per tornare al nostro volumetto e alla nostra sensibile autrice, sente anche lei il bisogno di dichiarare a gran voce, con tranquilla determinazione, il suo essere poeta. È, alla fine, la dichiarazione di un privilegio che richiede ed esige esclusività: “Ricorda che sono un poeta./ Non mi occorre possederti/ poiché è l’arte il mio solo/ e autentico possesso” (p. 138).

Enzo Ferraro

Schermata 2017-07-03 alle 17.43.51

Vivo a Casole Bruzio, un piccolo centro vicino Cosenza e sono nata nel 1968. Scrivo poesie e racconti e mi piace dipingere le mie poesie per dar loro altre possibilità di essere “viste”. “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto” (F. Pessoa). La poesia diventa visiva e mail-art. Ogni tanto la invio per il mondo. Mi piace la musica jazz e la contaminazione dei linguaggi. Ho pubblicato i seguenti saggi: Gli agiotoponimi nel territorio feudale della Certosa attraverso la Platea in San Bruno e la Certosa di Calabria (Rubbettino, 1995); La Platea del Monastero dei SS. Stefano e Brunone (Edizioni Oriz- zonti Meridionali, 1996). Ho partecipato a numerose mo- stre e molte mie poesie sono in antologie letterarie di poeti contemporanei. Collaboro con artisti occupandomi di arte visiva, poesia, musica e teatro. La svolta in direzione della visual art è nata dal bisogno di comunicare e coniugare le mie molteplici esperienze. Ho cercato, nella contaminazione fra musica, poesia e pittura, strade non consuete affinché più occhi possibili potessero giungere ai miei versi. Se nella poesia ci si può riconoscere e sentire palpitare la propria esistenza, negli occhi che leggono e che guardano si rispecchia la comunione con gli altri che conferma il no- stro essere al mondo e nel mondo. Una raccolta delle mie poesie è stata pubblicata nel libro Rendez Vous oltre la riga (Falco Editore, 2015). Ho pubblicato per DodoDada JamSession Cinquanta sfumature di grigio (2015) in collaborazione con altri artisti e Contaminarsi una raccolta di poesie e dipinti insieme all’artista Antonio Conte (Eretica Edizioni, 2017). Pinocchio Innamorato è la mia ultima silloge raccolta in un libro a cura di Fiorenzo Mascagna per Studi di Forma Libri (Viterbo Luglio 2015).

Lucia Longo

Pubblicato il Aprile 3, 2017Giugno 9, 2020

“La curva linea della mela” di Franco Gordano

Schermata 2017-04-26 alle 12.09.11Franco Gordano
La curva linea della mela

Collana:  I Grazianei
ISBN: 978-88-99416- 195
Pp.: 80
Anno: 2017

Con prefazione di
Enzo Ferraro, Direttore collana I Grazianei

Prezzo: 12,00 euro

Per ordinarlo scrivere a info.ilfilorosso@gmail.com

oppure acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Franco Gordano vede la poesia come un viaggio inesauribile, una ricerca millenaria nel corso della quale ogni poeta, secondo le proprie forze e possibilità, porta avanti la staffetta poetica della bellezza, per testimoniare la specificità dell’essere umano che ha “il linguaggio della parola”. Linguaggio che è croce e delizia: croce, perché è sempre difficile dominarlo e costringerlo a dire le ragioni del cuore; delizia, perché, quando dopo tanti sacrifici e fatiche si riesce a fare un verso che sia un verso, pare d’aver rubato veramente una favilla all’armonia (o alla disarmonia) dell’universo. La poesia è il patrimonio dell’umanità e si consegna ad ogni nuova generazione invitando ad andare avanti perché il poeta non può rinunciare al suo compito, facendosi carico di una millenaria tradizione. Il risultato è l’opera poetica che paradossalmente è più importante del nome dell’autore. La curva linea della mela è una linea perfetta perché costringe a ruotare sempre intorno al peccato originale. La mela è perfetta, ma nella sua perfezione è presente il germe della nostra ossessione. Franco Gordano è consapevole della responsabilità della parola, tanto che anche in questa raccolta (come nelle precedenti) la parola si presenta con tutta la sua complessa densità. La parola non sempre è chiara e fluente, spesso inciampa: è, per così dire, offesa dalla indecifrabilità della vita. Siamo dinanzi a “questo suono remoto/ di una lingua blesa”. Le varie poesie, dal punto di vista stilistico, hanno una maturità di esecuzione che stupisce e intriga. Alcune assolvono anche ad un ruolo di poetica o, quanto meno, veicolano messaggi di particolare densità”.

Enzo Ferraro

Franco Gordano (Cosenza, 1948) ha pubblicato i libri di poesia Lo sguardo del pittore (1999 – finalista Premio S. Nicola Arcella – 2000 e VIII Premio Nazionale di Poesia “Tra Secchia e Panaro”- Modena 2002; riconoscimento di merito Premio “II Convivio 2004” – Castiglione di Sicilia) e Silica Glass (2003, finalista in vari premi nazionali, nonché vincitore ex aequo X Premio Nazionale “Tra Secchia e Panaro”- Modena 2004; Premio Elettra-Figline poesia 2006; Premio della Critica VII edizione Premio Europeo Via Francigena a Marina di Massa 2009), le plaquettes poetiche Anime (2000), Quella strana traccia (2002), Nihil (2003) e Morte per acqua (2008). Altre raccolte poetiche inedite, ma presentate in varie occasioni: Il treno blu (1992 – poemetto visivo), Piccole cose per non morire (1993 – vincitrice per l’inedito al Premio “Tra Secchia e Panaro” Modena 2009), Mare (su “Poiesis”- Roma 2000), L’origine del mondo (1996), Dal fondo del profondo (attestato di merito XX Premio L. Montano 2006 Verona, parzialmente pubblicate sull’antologia Europainsieme-Ibiskos – Empoli 2005). Ha curato inoltre l’antologia poetica La Stanza del Poeta (1998) e pubblicato il libro di racconti La Fontana (e altre storie) (2001).

Pubblicato il Settembre 16, 2016Giugno 9, 2020

“In punta d’ago” di Caterina Pontrandolfo

Schermata 2016-09-16 alle 15.22.55Caterina Pontrandolfo
In punta d’ago

Con prefazione di Annalisa Saccà

Con Postfazione di Livio Borriello

ISBN: 978-88-99416-065
Pp.: 76
Prezzo: 12,00 euro

Per ordinarlo scrivere a info.ilfilorosso@gmail.com

oppure acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Nei versi In punta d’ago si alterna una scrittura lirica di cifra barocca, venata di preziosismi e surrealismi, con quadri e narrazioni, che assumono prevalentemente la forma della ballata, in cui la tensione lirica viene distanziata nel racconto impersonale. Sono entrambe forme di scrittura letterarie, secondarie, mediate da un gesto tecnico. In entrambi i casi tuttavia quel che racconta la scrittura è il corpo colto nei suoi momenti di massima tensione, è il corpo appassionato, il corpo che patisce e gode il mondo, il corpo al proprio acme”.

Livio Borriello

“Caterina Pontrandolfo ha l’aria di una donna antica. La sua lontananza dalla peste dell’attualità la rende una creatura preziosa. Caterina non appartiene alla pletora degli artisti per gioco o per noia. Nella sua vita tutto è pacatamente necessario. La sua è una serietà lucana, ma sgravata da posture vittimistiche. Il suo canto ha una radice intimamente comunitaria. Bisogna benedire l’esistenza di persone come Caterina: sono vette limpide nella sempre più ristretta geografia della bontà e della bellezza”.

Franco Arminio


Caterina Pontrandolfo
è attrice teatrale, performer, drammaturga, regista, cantante, ricercatrice lucana. Artista poliedrica, ha lavorato con alcuni tra i più importanti registi e attori italiani (Giancarlo Sepe, Luciano Melchionna, Carlo Cerciello, Isa Danieli, Luciano Nattino, Paolo Nani, Maria Maglietta, Marco Baliani, Adriana Innocenti, Massimo De Vita, per citarne alcuni) partecipando a festival prestigiosi come il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Napoli Teatro Festival, e calcando palchi prestigiosi come il Teatro di San Carlo di Napoli e il Colosseum Theatre di Londra. Ha vinto importanti premi e segnalazioni come attrice teatrale (Segnalazione Premio Montegrotto per il Teatro 1991; Premio Eti Stregagatto 1997).  Ha ideato, progettato e realizzato spettacoli di teatro che coniugano comunità, antropologia e memoria, con particolare interesse alla storia delle donne (L’ attesa, storie di donne procidane; Fimmine Fimmine, canti memorie e storie delle donne dell’ Arneo). Drammaturgie legate a questa attività di ricerca sono state pubblicate nella Rivista Sud e Nord del Mondo diretta da Guido d’ Agostino. Ha messo in scena diversi lavori tratti da sue drammaturgie originali: Madri, Maria Nera, spettacolo che ha vinto il Premio di Produzione Teatri del Sacro 2009; Ricami – Storia di Giuditta Cavaliere che ha ricevuto nel 2016 la Menzione Speciale Premio Castello di Prata Sannita L’ Iguana.  Musicista, appassionata ricercatrice e interprete dei repertori di tradizione orale lucani e del Mediterraneo conduce un’intensa attività concertistica e di diffusione del canto orale. Ha collaborato con i musicisti Carlo Faiello, Riccardo Prencipe, Graziano Accinni, Ambrogio Sparagna, Carmine Ioanna, Valerio Pontrandolfo.  Ha all’attivo diverse pubblicazioni discografiche, la più recente in uscita per la prestigiosa etichetta Tactus di Bologna.  Ha curato i testi Fimmine Fimmine Il teatro della vita (Edizioni Spagine/Fondo Verri di Lecce 2012) e il libro-cd per l’ infanzia Sai tu quante stelle sono in cielo, ninna nanne da paesi vicini e lontani di prossima uscita per Apeiron Edizioni Napoli. Collabora come redattrice con le riviste di teatro Proscenio e Napoliteatrocult di Napoli.

Pubblicato il Giugno 30, 2016Giugno 9, 2020

“Voci” di Pina Oliveti

Schermata 2016-08-22 alle 12.51.38Pina Oliveti
Voci

Con prefazione di Luigina Guarasci

ISBN: 978-88-99416-089
Pp.: 64
Prezzo: 12,00 euro

Per ordinarlo scrivere a info.ilfilorosso@gmail.com

oppure acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Se è vero, come è vero, che i libri hanno un’anima, un insieme di emozioni e cultura che ci prende e invade la mente e il cuore, un libro di poesia è emozione allo stato puro. L’emozione, infatti, è il modo in cui il nostro io si relaziona con il mondo, è la risposta ad un’esperienza profonda che viene tradotta in immagine. Chi scrive poesia attinge dal profondo dell’inconscio ricordi e sensazioni rimosse, sveglia e rispolvera immagini apparentemente dimenticate nel magazzino della memoria e dà loro vita e voce”.

Luigina Guarasci

Pina Oliveti vive e lavora a Rogliano, abita nel Rione Cuti dove è nata. Cura le relazioni esterne del Panificio di Cuti, si occupa di tradizioni popolari e gastronomia. Precedentemente ha pubblicato: Le donne del paneIMG-20160516-WA0003, Cuti: storie di rughe, profumi e memorie (Pellegrini, 2014). Suoi testi sono apparsi in diverse antologie: La tentazione di esistere (Linea Mentis, 2015), Tracce (Pagine, 2015), Già rimbomba il mare e lascia messaggi in bottiglie (ilfilorosso, 2015), Banktruptcy (Linea Mentis, 2016), Madri (ilfilorosso, 2016).

Recensione al volume al seguente link: http://scritturaedintorni.it/index.php/voci-di-pina-oliveti/

Pubblicato il Marzo 30, 2016Giugno 9, 2020

“Moltitudini silenziose” di Lidia Apa

Schermata 2016-06-30 alle 16.46.31

Lidia Apa

Moltitudini silenziose

Con prefazione di Paolo Ragni

ilfilorosso editore
Cosenza, 2016
ISBN: 978-88-99416-034
Pp.: 56
Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Moltitudini silenziose è una silloge composta di tre sezioni, “Notte prima”, “Notte seconda” e, appunto “Moltitudini silenziose”. Questo è il titolo anche dell’ultima poesia che, con inusuale inversione, dà il nome all’intera sezione e addirittura all’intera raccolta. La ricerca della propria identità e dell’identità dell’altro è uno dei temi più cari a Lidia Apa. I testi poetici si snodano in un fitto dialogare sussurrante, in una ricerca del tu che assume volta volta gli aspetti dell’amore coniugale, verso i figli, o verso il padre. Il mondo degli affetti si esplicita in un confronto silenzioso, privo di scarti violenti, di invettive o recriminazioni, su un tono sommesso che dice e non dice, afferma ma immediatamente si ritira per fare trasparire idee e sentimenti, immagini e suoni, visioni e percezioni sinestesiche. Lidia Apa è scrittrice dei cinque sensi, che investiga i rapporti tra gli umani, i sogni, i ricordi e il senso della vita quotidiana con una vivissima attenzione a tutte le percezioni che i nostri cinque sensi ci danno, ravvivati, uniformati e coordinati da uno spirito sempre vigile, da una mente viva e da un profondo senso del passaggio del tempo e della necessità di fornire un senso al tempo stesso, di trasformarlo da khronos a kairòs”. Così descrive l’opera l’intellettuale e poeta fiorentino Paolo Ragni nella prefazione al volume.

Pubblicato il Gennaio 8, 2016Giugno 9, 2020

Antonio Avenoso “La felicità del gioco”

Schermata 2016-01-08 alle 11.54.01Antonio Avenoso

La felicità del gioco

ilfilorosso editore

Cosenza, 2015
Prezzo: 10,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

Antonio Avenoso
Nato a Melfi nel 1954, è poeta e scrittore. Ha pubblicato di recente: Graffiare le ore del cuore (2012), Versi dell’uva al vino (2013), Prima del paesaggio (2014). Ha scritto per riviste letterarie e per le pagine culturali di “La Nuova Basilicata”. Attualmente collabora scrivendo d’arte contemporanea per “Il Quotidiano del Sud”. Ha firmato per la RAI due radiodrammi, sul poeta venosino Orazio e sull’imperatore Federico II di Svevia.

“La felicità del gioco è qui  metafora dell’esistenza. Il gioco del calcio, in particolare, appare così come il filorosso che lega i momenti salienti della vita, ma anche la cartina di tornasole che fa riaffiorare ricordi e sogni, rimpianti e giovinezza, amici e persone care”.

Luigina Guarasci

Può il gioco del calcio farsi lirica, diventare poesia? Se i versi sono quelli di Antonio Avenoso, anche un pallone, un goal, un campo di calcio perdono le loro connotazioni consuete e si fanno oggetto di componimenti delicati – “Fa notte sul campo/da mille luci acceso./ Dal mio cuore ti chiamo/ intrinseco a sé, lontano”.
Accade in La felicità del gioco  (Il filorosso editore, 2015), la nuova raccolta di poesie di Avenoso.
Il calcio, appunto, è metafora dell’esistenza, di passione per la vita: la partizione di quest’opera è costruita su una scansione spazio temporale dove al ricordo del gioco si avvicenda la felicità e si alternano ricordi e sogni, rimpianti e giovinezza, amici e persone care: “Il gioco è anche questo quaderno pieno di parole./ C’è una piccola parte di me/ forse un primo desiderio di te”.
La voce del poeta melfitano cerca di farsi messaggio per superare questi nostri giorni intrappolati tra la paura, la crisi e forse anche la noia.
In copertina uno scatto di Raffaella Evangelisti sull’installazione di Maria Cristina Ballestracci “Tremava la carta”.

Per l’articolo completo visita il sito: http://www.ilmiotg.it/10/index.php?option=com_content&view=article&id=9805:qla-felicita-del-giocoq-quando-il-calcio-diventa-lirica-la-nuova-raccolta-del-poeta-avenoso&catid=65:libri

Rossella Montemurro

La felicità in un pallone che rotola sui ricordi:
l’ultima silloge di Antonio Avenoso

“E sia così quieta la vita / come il gioco quando non coglie sfacciataggine”.
Cosa nasconde come scrigno una palla che rotola sulla terra sterrata di un campetto di periferia? Quali gioie passate rincorrono le grida di ragazzi in calzoni corti, troppo sudati per continuare a giocare eppure troppo sporchi di fango e polvere per tornare a casa?
Turbinio di ricordi in versi, così si presenta la silloge “La felicità del gioco” di Antonio Avenoso edita da ilfilorosso. Poesie che si rincorrono come bambini al seguito di un pallone di cuoio. Emozioni e rimembranza si fanno spazio sulla pagina bianca, mettendo a nudo la giovinezza del poeta tra amici che andavano e venivano, reti gonfie di vittorie combattute e scarpe di tela slacciate.
“Se c’è un ricordo, se c’è un ricordo / che ritorna ancora / bè è quella strada / due dita sopra l’erba della nostra fantasia”.
Il pallone, talismano di felicità ancestrale, diventa simbolo di un passato non ancora inghiottito dall’oblio, ma vivo nei ricordi del calcio tra ragazzi, un gioco che era la vita stessa. Avenoso guarda il mondo attraverso gli occhi di un adulto-bambino, mai sazio di felicità, mai stanco di rincorrere la palla, consapevole dell’irripetibilità del passato, ma altrettanto cosciente della potenza evocativa del ricordo.
“Sentieri ch’io ritmavo / perché c’è quel che mai / immagini in una palla che rotola”.
Con questa raccolta di poesie, Avenoso compie dunque un’indagine a ritroso sui propri sentimenti, riportando a galla momenti di una giovinezza che s’allontana solo quando non si è più in grado di appropriarsi della felicità del gioco.
La silloge è divisa in cinque sezioni, ciascuna delle quali risulta investita del compito di rendere in immagini nitide e presenti i ricordi lontani. Come afferma Luigina Guarasci nella puntuale prefazione, i versi di Avenoso imprimono sul gioco del calcio la “metafora dell’esistenza, della vita dell’autore”, ma sono anche “cifra dell’esistenza in assoluto”. Il calcio si carica quindi della valenza di misura della vita dell’individuo che, lontano dagli agitati e sconnessi bagliori di uno stadio, riscopre la propria felicità beandosi di una palla che scivola sul prato, sul passato. Sui ricordi, appunto.

Daniela Lucia

Pubblicato il Maggio 26, 2015Giugno 9, 2020

Eduardo Mitre “Poesie”

Schermata 2015-06-26 alle 17.01.56

Eduardo Mitre
Poesie

Prefazione e traduzione di
Annalisa Saccà

ilfilorosso editore
Cosenza, 2015
Prezzo: 15,00 €

Acquistalo su Unilibro a questo link : Comprami su Unilibro

“Uno scorrere tra il materiale e l’immateriale,
tra la parola del corpo e quella dell’anima,
in un corollario di antitesi che definiscono
l’esperienza coscienziale del poeta:
l’assenza e la presenza, la memoria e l’oblio,
il presente e il passato, la partenza e il ritorno,
la morte e la vita, la gioia e il dolore,
il bianco e il nero, la carne e lo spirito”.

                                                                 Annalisa Saccà

Eduardo Mitre
Nato in Oruro,  Bolivia, nel 1943. Ha insegnato a Dartmouth College, Columbia University, Universidad Católica de Cochabamba e correntemente è professore alla Saint John’s University di New York. Fra le sue collezioni poetiche ricordiamo Morada (1975), Ferviente humo (1976), Líneas de otoño (1993), Camino de cualquier parte (1998), El paraguas de Manhattan (2004), Vitrales de la memoria (2007) e Al paso del instante (2009).  Le sue poesie sono state incluse in molte antologie di poesia ispanoamericana e molte sono anche state tradotte in tedesco, inglese, italiano e portoghese. È socio dell’Accademia di lingua boliviana, parte dell’Accademia Reale Spagnola.

Annalisa Saccà
Docente di lingua e letteratura italiana alla St.John’s University, ha lavorato nel campo dello sviluppo come Direttore del Centro per lo Sviluppo Globale della sua università. Da otto anni lavora anche all’ONU, come rappresentante della Santa Sede in due comitati sui diritti delle donne. Fra i vari premi ricorda con piacere Ellis Island Congressional Medal of Honor e l’appartenenza all’Accademia del Parnaso in Atene, la stessa che ha avuto come soci Foscolo e D’Annunzio. Come critica letteraria ha pubblicato diversi saggi tra cui Enzo Nasso: Saggi critici (Spirali, 2004). Con ilfilorosso ha pubblicato Gli occhi di mia madre (Quaderni de ilfilorosso, 2012).

Pubblicato il Aprile 6, 2015Giugno 9, 2020

Luigina Guarasci “Sgucciula a luna”


IMG_0006
Luigina Guarasci

Sgucciula a luna, haiku

Collana: Quaderni de ilfilorosso

ilfilorosso editore
Cosenza, 2014

Prezzo: 10,00 €

Luigina Guarasci
Nata a Rogliano (Cosenza), laureata in filosofia, è stata fino al 2012 dirigente scolastico nei licei. Si occupa in particolare di storia e antropologia e ha condotto diversi studi sulla storia della spiritualità e dei movimenti religiosi. Suoi saggi sono apparsi su diverse riviste di cultura. Ha pubblicato tra l’altro: “La produzione serica in Calabria, un lavoro al femminile” (2004), “La Calabria e la seta: storia di donne, fatica e bellezza” (2007), “Sgucciula a luna. Haiku” (2013). Ha curato il volume: “Un mondo di donne” (2006). Dal 2009 dirige la rivista ilfilorosso, di cui è stata anche fondatrice e presidente, oltre a presiedere l’Associazione culturale e l’omonima casa editrice. Svolge intensa attività di promozione culturale, organizzando e promuovendo incontri, mostre e convegni di studio.

“Gli haiku di Gina Guarasci sono struggenti e delicati, profondi e leggeri o ariosi, perché spesso comprendono e afferrano il soggetto e subito poi lo abbandonano, lo lasciano cadere,proprio come avviene in un haiku classico. A volte sono tristi, ma senza perdita di speranza; i sogni svaniscono e la luna li culla o il pozzo buio è colmato dal sole; lo sbilanciamento dell’essenza è compensato dalla ricerca di presenza; tanti colori e tanta luce brillano nei versi, illuminando il lettore e alleviando qua e là l’ombra del dolore. La raccolta contiene anche alcuni haiku in dialetto che appaiono, forse per la scarsa usura della lingua, ancora più genuini, sonori, affascinanti e misteriosi.”

Michele Lalla

Pubblicato il Marzo 6, 2015Giugno 9, 2020

Annalisa Saccà “Gli occhi di mia madre”

IMG_0008

Annalisa Saccà

Gli occhi di mia madre

Collana: Quaderni de ilfilorosso

ilfilorosso editore
Cosenza, 2012

Prezzo: 10,00 €

Annalisa Saccà
Docente di lingua e letteratura italiana alla St.John’s University, ha lavorato nel campo dello sviluppo come Direttore del Centro per lo Sviluppo Globale della sua università. Da otto anni lavora anche all’ONU, come rappresentante della Santa Sede in due comitati sui diritti delle donne. Fra i vari premi ricorda con piacere Ellis Island Congressional Medal of Honor e l’appartenenza all’Accademia del Parnaso in Atene, la stessa che ha avuto come soci Foscolo e D’Annunzio. Come critica letteraria ha pubblicato diversi saggi tra cui Enzo Nasso: Saggi critici (Spirali, 2004). Con ilfilorosso ha pubblicato Gli occhi di mia madre (Quaderni de ilfilorosso, 2012).

“Avrei voluto dare a queste poesie il titolo di “Familiares”, considerata la loro natura intima e personale, ma la tentazione di ritrovarmi nello sguardo di mia madre è stata troppo forte. Rimangono, in ogni caso, poesie scritte per confortarmi e spartire la mia solitudine con le persone che mi sono più care. Sono i personaggi della mia vita a cui ho voluto dare come dono l’unica cosa che mi è di mestiere: la parola.”

Annalisa Saccà

Navigazione articoli

Pagina precedente Pagina 1 Pagina 2 Pagina 3 Pagina successiva

Archivi

Proudly powered by WordPress