Pp.: 96 Prezzo: 12,00 euro Anno: 2020 In copertina: “Senza frontiere” di Lucia Longo
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Senza porselo come obiettivo scoperto, come sanno fare i poeti, l’autrice con ferma dolcezza e voce autentica parla al nostro cuore, in virtù di una sensibilità che sa parlare alle fibre più profonde. Senza sottovalutare che “le ferite dei combattenti/ bruciano di più/ nell’atrio destro del cuore/ e un groppo in gola/ affolla di lacrime liberanti”.
Enzo Ferraro Direttore di collana
Maria Francesca Lucanto è nata a Pedace, ora borgo dei Casali del Manco in provincia di Cosenza nel 1954. Figlia della maestra Chiara Turco, Donna Chiara, e di Michele Lucanto, direttore didattico, poeta e accademico cosentino, ha studiato Sociologia a Roma. Ha lavorato per lunghi anni nel Consultorio Familiare di Celico e dal 2004 al 2019 è stata Responsabile dell’Ufficio Privacy dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. È stata parte attiva del progetto Medicina Narrativa dell’ASP di Cosenza. Con il racconto Emilia è tra gli autori del libro La linea d’Ombra. Narrazioni sull’aiuto controverso e ha curato la ricerca per il testo di Medicina Narrativa L’argento vivo storie di anziani non autosufficienti e di medici, infermieri e familiari che ne hanno cura, edito da Pellegrini. Ha pubblicato, sempre per la Pellegrini, il libro Famiglia, minori e Consultorio Familiare. Giornalista pubblicista, ha collaborato con il Quotidiano della Calabria e con molte riviste e giornali locali. È presidente dell’Associazione Fata Morgana delle donne ecologiste e meridiane che ha organizzato due Convenzioni delle donne del Sud e del Mediterraneo. Gestisce la Biblioteca delle Donne Bruzie della Provincia di Cosenza. Ha scritto e non ancora editate commedie in vernacolo calabrese, favole, piccoli saggi e poesie in vernacolo calabrese sulle figure femminili dei vangeli. È impegnata da sempre in politica. Scrive poesie dall’età adolescenziale. Il suo libro Diario di pellegrina, edito dal Mio Libro per il Gruppo Editoriale l’Espresso, ha vinto il secondo premio del concorso “Il mio esordio poesia 2013” del Festival Internazionale della Poesia di Genova. Sempre con il Gruppo Editoriale l’Espresso ha curato e pubblicato Sempre le rose, un tesoretto delle opere di Michele Lucanto. Il suo desiderio più grande è quello di scrivere il suo primo romanzo, una sorta di Lessico Familiare con protagoniste le donne della famiglia di sua madre.
Prezzo: 10,00 euro Anno: 2020 In copertina: “Donzella con unicorno” di Leonardo Da Vinci
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“Il concetto di “purezza” è quello meno compreso nella civiltà odierna, in cui la legge dei consumi domina il nostro quotidiano, in cui siamo tutti “ingolfati” in una dimensione tutta materiale e mercantilistica del nostro essere al mondo. Secondo San Paolo l’anima pura ha il privilegio di vedere il mondo in maniera pura, di percepire l’essenziale delle cose e scoprirne l’intima bellezza. È possibile oggi trovare “occhi puri” con cui capire il mondo? È possibile oggi, epoca in cui la superficialità è prevalente, applicare il parametro di purezza nella nostra relazione con il mondo? Soffermarsi alla scorza delle cose, delle situazioni è più facile e sbrigativo. Le relazioni diventano così epidermiche o inesistenti e si sprofonda nel vuoto del non senso. Pasquale Scarpitta, educatore di professione, ci viene incontro, offrendoci, con i suoi versi, un piccolo manuale per decifrare e riconoscere l’essenza delle relazioni più autentiche”.
Pp.: 257 Prezzo: 15,00 euro Anno: 2019 In copertina: “Abitare il futuro” di Lella Buzzacchi
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Il volume consente di cogliere a tutto tondo la qualità del lavoro poetico di Flavio Giacomantonio, che ci regala una poesia densa e composita, “naturale” per un uomo di cultura che da decenni si incontra/scontra con i grandi testi della letteratura inglese, di cui è profondo conoscitore, tanto da aver maturato la lodevole esigenza di offrire ai lettori splendide traduzioni. In varie composizioni si “sente” questa magistrale frequentazione che è alla base della sua poesia di ragione e riflessione, concettualmente assai pregnante.
In copertina: opera di Ugo Nespolo, collezione privata.
Prezzo: 12,00 euro
Anno: 2020
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Una vecchia scrittrice avanti negli anni e con il pensiero sulla vita. La splendida luna delle sere dell’otto e nove di aprile: leniscono le notizie giornaliere sulle tantissime morti. Un giovane uomo, legge l’Espresso di qualche mese prima su una terrazza. La camorra, il suo insinuarsi, appena le povertà verranno fuori. Un fugace rapporto madre-figlia destinato a non risolversi. I vecchi che sgranano gli occhi increduli. Le morti di Bergamo, le morti italiane. Taranto che vede finalmente il suo cielo terso. Milano a non darsi pace. Napoli, l’Italia ferita, il Paese che vuole rialzarsi. Il borgo immerso in un silenzio diverso e nuovo. Sono solo alcune delle brevissime storie riportate in un libro di rara contemporaneità. C’è tutta la poesia e l’emotiva intelligenza a traboccare nelle pagine che Antonio Avenoso ci consegna a futura memoria.
Antonio Avenoso è nato e vive a Melfi. Ha pubblicato trenta libri. Ha scritto di poesia, saggistica e arte contemporanea su Tarsia, La nuova Basilicata, Il quotidiano del Sud, sul semestrale di cultura “ilfilorosso”, la rivista Appennino. Due sceneggiature per la RAI. Fa parte della giuria del Premio Letterario Carlo Levi.
Siamo nel profondo delle nostre case,
isolati e in quarantena, le voci si levano dalle mura, il silenzio fuori è
assordante. Nei piccoli paesi come nelle città bisogna battere il vuoto. Ci
sono in questo bel libro storie vicine e lontane, le riflessioni intime e
poetiche, i paradossi di una realtà a noi prossima, la sfida ad eludere i
piccoli e grandi malesseri della contemporaneità. Antonio Avenoso passa dalla
poesia alla narrativa breve come da un sogno al vivere. Sa dare forma alla
nostalgia ma nello stesso tempo rivela l’attualità. Poi ci sono frammenti e
microstorie, racconti brevi e poesie, prova riuscendoci a vagabondare nella
scrittura.
di Dolores Nicastro
Chi l’avrebbe mai detto o pensato di doversi trovare ex
abrupto a vivere relegati in mura d’occasione o in quelle della propria
abitazione, di una stanza e per mesi, adattare le proprie vite, allontanare
conoscenze, parentele e affetti dal proprio cerchio vitale a causa di un nemico
invisibile. Quante volte tale affermazione è volata tra i nostri pensieri,
nelle nostre orecchie e poi, tutti o quasi tutti, l’abbiamo detto e fatto.
Un’occasione per fermarsi e soffermarsi a riflettere, pensare di cambiare abitudini
deleterie per sé e per il prossimo, riappropriarsi del proprio spirito
soffocato dal gazzarraroso caos del mondo che corre sempre rumoreggiante,
pressante; anche questo strapensato e straridetto così come anche ritrovarsi
catapultati in quello stato da cardiopalma ben conosciuto e racchiuso nel
termine “crisi”. Parola che riecheggia ormai di sola accezione negativa perché è
prevalsa quella medica ed economica ma che in realtà la sua etimologia (dal
greco krisis scelta, dal verbo krino che in origine era di
derivazione agricola, riferito alla trebbiatura quindi separare, scegliere,
distinguere), ben più saggiamente, rimanda alla condizione di dover prendere,
che piaccia o meno, una decisione e in tal senso di ricorrere all’attenzione, alla concentrazione, al raccoglimento quindi
ad altra circostanza che non può prescindere dalla necessità di uno stato di
silenzio. Eccolo, il silenzio. Tutti sugli attenti davanti al silenzio! Ci sono
però silenzi e silenzi; quello di depressione, di paura, di dolore, quello
imposto, di indifferenza, di riverenza, quello immusonito e poi c’è quello
della meditazione centrata, della bellezza e consapevolezza, dell’intuizione e
del rinnovamento, quello che precede una creazione; come quello fortunato di
pittori, poeti e scrittori, degli artisti insomma, quelli veri, quelli
invidiati che del “silenzio” ne sono ghiotti divoratori. E sono silenzi quelli
che prendono forma nelle annotazioni giornaliere di Antonio Avenoso durante la
quarantena forzata di un mondo intero. Vite condensate in pensieri intagliati
su fogli, silenzi che restano segreti, isolati ma avvinghiati tra loro se
nessuno li sfoglia e non a caso Avenoso apre il diario con la citazione da Il
fiore rosso e il bastone di Herta Müller che il silenzio lo ha saputo raccontare
come mai nessuno e con stile inconfondibile.
A. Avenoso ha tessuto, stratificando in microstorie
l’esistenza dei sui personaggi rinchiusi e racchiusi nella privatezza delle
loro mura vere o sballate come piani a volte sgangherati di un palazzo e poi le mostra srotolate, proiettate come una
sorta di video mapping in cui le pareti si dissolvono e si può osservare ogni
sagoma dei protagonisti prendere vita
simultaneamente in una visione complessiva, in una sorta di realtà aumentata
tra finzione e verità. Li osserviamo collegati ma allo stesso tempo disconnessi
dal presente. Li guardiamo mentre conservano le proprie manie, i gesti stereotipato
dell’usuale; impariamo a leggerne le paure vagando tra i loro pensieri. Essi
sono ignari, non sanno di essere osservati a barcamenarsi tra i giorni della pandemia da covid-19 e l’incerto in cui
ognuno è stato privato della libertà di scegliere come vivere l’attimo e così
il silenzio è diventato rifugio per rintracciare la quiete oppure un tiepido
tentativo di effondere una parvenza di serenità mentre forse si sta solo
accogliendo un ottimismo superficiale. Li scrutiamo e li potremmo disprezzare o
giudicare sbagliati (come in Di questo mondo e degli altri di José
Saramago, dalla quale è tratta la seconda citazione del paratesto di A.
Avenoso).
E se questa epidemia ci avesse reso tutti in qualche modo
“personaggi sbagliati”? Qualcuno illuso di poter continuare a far scivolare
sbadatamente il proprio tempo senza assegnargli il valore di una
differenzazione esistenziale e qualcun altro altrettanto illuso di aver trovato
la grande verità della vita nel silenzio piombatogli dentro, generato dalla
paura che paralizza o rimesso in circolo dai ricordi e nutrito da desideri
nascosti che però possono anche essere
solo forme di silenzio apparente e diventare invece un elemento di disturbo se
riflesse nello specchio del sé.
Collana: Novellando In copertina: Avenue des Champs-Elysées, Parigi (elaborazione grafica)
Prezzo: 10,00 euro
Anno: 2020
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La Gran Bretagna è ormai da tempo sotto gli effetti della brexit, opprimenti come la grigia calura dell’estate del 2022. Anche Janine non se la passa bene. Il marito l’ha lasciata, la figlia è un’arrogante insoddisfatta. Finché nello squallido call center in cui lavora organizzano una gita a Parigi. Un pullman di donne di mezza età che andrà a commuoversi sul ponte de l’Alma per l’anniversario di morte di lady Diana. Nella capitale francese Janine è subito travolta dal fascino di una città sempre sognata. L’incontro con un originale gentleman inglese apre una diversa prospettiva sul mondo. Janine è risucchiata in un gorgo d’affanni e rivelazioni, tra una vecchia boulangerie, il retro del Ritz e una Fiat 127. Fino a una rivelatrice tazza di caffè.
Alberico Bojano – Medico chirurgo. Giornalista pubblicista. Autore dei saggi Briganti e senatori (Alfredo Guida Editore, 1997), Gioacchino Toma (Guida Editori, 2017) e della raccolta Squarci di vita brigante (Photocity, 2011). Autore di pubblicazioni su brigantaggio meridionale, emigrazione transoceanica del XIX secolo, tradizioni e cultura locale. Coautore dello sceneggiato Casa Matania, trasmesso da Rai Tre nel 1986. Suoi testi sono in: Movimenti sociali e lotte politiche nell’Italia liberale (FrancoAngeli, 2001), Salva la tua lingua locale (Roma, 2014), Racconti campani (Historica, 2018), Dieci medici raccontano (Fiori di Zucca Edizioni, 2018).
La resistenza dimenticata. Vite di partigiani tauranovesi
ISBN: 978-88-99416- 416
Pp.: 114
Collana: Memorie Copertina: realizzata da Filippo Andreacchio; foto: Davide Mezzalira
Prezzo: 12,00 euro
Anno: 2020
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“Il mio solo scopo è quello di fare emergere dal ricordo figure di giovani meridionali cresciuti nella mia terra, colma di miseria, di violenza e di emarginazione. Questi giovani, con il loro esempio e il loro sacrificio hanno saputo regalarci il bene più grande, la libertà. Salvatore “Bibi” Carrozza, Giuseppe Surace, insieme agli antifascisti Alfonso Zagami, Bruno Polifroni, Salvatore Fazzolari, Giulio Petrilli e al martire Cipriano Scarfò aiutano a superare l’immagine distorta che vede il Mezzogiorno come interamente conservatore e filofascista. Il recupero di queste microstorie dimostra come la guerra di Liberazione fu un valore “italiano” nel suo significato più inclusivo”. Giuliano Boeti
Giuliano Boeti, nato nel 1947, si laurea in Biologia all’Università degli studi di Messina. Padre di quattro figli, fin da giovanissimo si impegna nella politica, militando all’interno del Partito Comunista. Diventa Segretario di Sezione e partecipa attivamente alle battaglie per la legalità ed i diritti democratici. Appassionato di politica e partigiano per formazione, prosegue il suo impegno costituendo un presidio Anpi a Taurianova divenendone Presidente.
Saggi Annalisa Saccà– Testamento di una migrante Valter Vecellio – Diario del 72° Festival del cinema internazionale di Locarno Maria Virginia Basile – Lo sguardo alla città di W. Wordsworth e W. Blake: pennellate di poesia
Filodivoce
Francesco Graziano – Un paese diviso – Enzo Ferraro – Sei curdo? – Ferruccio Brugnaro – Il popolo kurdo un giorno Lella Buzzacchi – Haiku – Franco Araniti – Convegno; Voci – Maria Carmela Errico Stancati – Tanto dolore; Ancora – Simone Francesco Mandarini– Skok; Sarebbe facile perderti Marco Angelo De Paola – E nella mia ora malinconia; Per strada – Nazareno Loise– Per chi suona la Campana – Leonardo D’Ugenta – Sempre ritorni; Pesano i giorni – Doris Bellomusto – Demoni buoni – Mattia Gallo – Sila; Etna –Panajotis Dimu – Poesie – Giovanni Maurizi – Dopo la pioggerella fitta uno sprazzo; Le tue mani; Guardare il mare; I pennacchi agitati che fuggivano; Il servo ama il padrone – Salvatore Jemma – Sulla poesia di Giovanni Maurizi – Ada Celico – La notte, meglio in compagnia – Emilio Tarditi – 1969-2019: cinquant’anni dopo lo sbarco sulla luna
Note e Noterelle
Scavo, scavo, scavo nel silenzio che arriva, Elio Caterina(Michele Lalla); Le azzurre sorgenti dell’Acheronte, Emilio Argiroffi (Franco Araniti); Poesie, Lorenzo Calogero (Franco Araniti); Il ritorno dell’elfo, Michela Cardamone (Marialuigia Campolongo); Le cicogne e il loro amico, Anna Lia Moretti (Inga Conti); Fortissimo, Matteo Bianchi (Vito Bonito); Ornitottero, Nazareno Loise (Lucia Bonacci); Volare è potere, Simone Francesco Mandarini (Ida Martucci); Francesco il ribelle, Enzo Fortunato (Pierpaolo Cetera); Michelangelo in Parnaso, Gandolfo Cascio (Antonio Daniele)
FilodArte: Lella Buzzacchi
In questo numero hanno scritto
Immagine di copertina: Mariateresa Aiello, “Treno in inverno”
Daniela Lucia – Premiazione “Francesco Graziano” tra ricordo e poesia Annalisa Saccà – Francesco, il ricordo Gaetano Marchese – Segreto come il petalo che sfiora
Saggi Michele Lalla – La parola abitata dal molteplice di Milena Nicolini Jean Robaey – Emilio Rentocchini nelle sue stanze
Filodivoce Francesco Graziano – C’è chi tra un tilt e l’altro – Enzo Ferraro – Vent’anni; Avessi vent’anni di meno – Franco Araniti – Della terra l’affanno – Domenico Cara – L’amore dei tramonti; Terrestrità del Nulla – Antonio Avenoso – Si può, ascoltando racconti-Maria CarmelaErrico Stancati – Il violino di Sem – Nazareno Loise – Differenza di potenziale – Valentina Milazzo – Sono così vulnerabile; Piango con il vino – Giuseppe Leonetti – Il penultimo giudizio- Mattia Gallo – Al sogno terrificante di Livio – Lucia Longo – Lacrime; Preghiera
Note e Noterelle Esploratrici solitarie – Poesie 1990-2017, Paolo Valesio (Salvatore Jemma); Dove l’ombra batte leggera, Antonietta Gagliardi (Enzo Ferraro); La curva linea della mela, Franco Gordano (Nazareno Loise); Le stanze del cuore, Fulvio Castellani (Valeria Carmen Cauteruccio); Iddha esti, Franco Araniti (Emilio Tarditi); Le Cronache di Fulgenzio Draconzio, Raffaele Guadagnin (Michael Crisantemi)
Rossano Onano, addio amico gentile, Valter Vecellio
FilodArte Enza Capocchiani
Immagine di copertina: Lella Buzzacchi, “Divertissement 1”, olio e acrilico su tela.
Pp.: 136
Prezzo: 18,00 euro
Anno: 2019
In copertina: “Annalisa Saccà Desideri” collage di E. Nasso
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“È stato un piacere mettere insieme per voi studenti questo facile riassunto enogastronomico che chiamo il mio testamento d’amore per voi, proprio perché l’amore è conoscenza, l’amore è sapienza, e sapere i sapori vuol dire scoprirci ogni giorno e scoprire/sapere il mistero della nostra vita”.
Annalisa Saccà
Annalisa Saccà è docente di Lingua e Letteratura Italiana alla St. John’s University, ha lavorato anche nel campo dello sviluppo come Direttore del Centro per lo Sviluppo per la sua università, dirigendo un Master sullo Sviluppo Globale e Giustizia Sociale. Dal 2006 lavora anche all’ONU come rappresentante della Santa Sede in due comitati sui diritti delle donne. Come critica letteraria ha pubblicato Enzo Nasso: saggi critici (Spirali, 2004), Saggi critici di C.E. Oppo (Turani Ed., 1995), Significando Simulacri: scrittura di contrabbando di P.F. Paolini (C.F.A. ed., 1992). Le sue collezioni poetiche includono: Storie del Sud (ilfilorosso, 2017), Gli occhi di mia madre (Quaderni del ilfilorosso, 2013), Dove non è mai sera (Empiria, 2004), Nominare Delfi (Empiria, 1999), Il tempo del grano (Turani, 1993). I suoi lavori di traduzione includono La rosa disabitata. Poesia trascendentale americana 1960-1980 (Feltrinelli, 1981) e Dolore tra cristalli di F. Rielo, contesto spagnolo a fronte (San Paolo, 1995), Poesie di Edoardo Mitre (ililorosso, 2015), Il vento del Mucone di Francesco Curto (Morlacchi Editore, 2016). Fra i vari premi ricorda con piacere la Ellis Island Congressional Medal of Honor (medaglia d’onore del congresso americano dedicata a Ellis Island) per essersi distinta nel campo dell’insegnamento, Fiore di Roccia e l’appartenenza all’Accademia del Parnaso in Atene, la stessa che ha avuto come soci Foscolo e D’Annunzio.
Antologia contenente i testi degli autori vincitori, menzionati e segnalati della sezione narrativa breve della VIII edizione del premio nazionale “F.Graziano”
ISBN: 978-88-99416- 553
Pp.: 103
Prezzo: 12,00 euro
Anno: 2019
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Sono presenti i testi di:
Mariateresa Aiello
Maria Grazia Alia
Lella Buzzacchi
Marialuigia Campolongo
Giulia Cappello
Pierpaolo Cetera
Stefania Chiaselotti
Umberto Di Pietro
Rosa Naccarato
Bruno Nadalin
Loredana Nigri
Gennaro Puritano
Emilio Tarditi
Amelia Valentini
Luciana Vasile
Natale Vulcano